Studio conferma: le vibrazioni dell'auto possono provocare sonnolenza
I colpi di sonno in auto causano un incidente mortale su cinque e sono ancora oggi difficili da combattere in assenza di appositi sistemi di sicurezza. Uno studio australiano ha dimostrato che le vibrazioni della vettura contribuiscono ad alimentare il problema.
Un team di ricercatori della RMIT University di Melbourne ha scoperto che le vibrazioni a bassa frequenza prodotte dai veicoli possono provocare un'importante diminuzione della concentrazione già dopo 15 minuti di marcia, arrivando a compromettere la capacità di rimanere vigili dopo 30 minuti. I percorsi più monotoni (come le autostrade) sono, ovviamente, i più pericolosi in questo ambito, a causa del limitato numero di manovre richieste all'automobilista per proseguire il viaggio. Per dimostrare questo studio, i ricercatori hanno coinvolto 15 automobilisti in un test di guida su un simulatore virtuale, nel corso del quale sono stati sottoposti alle stesse vibrazioni a bassa frequenza che si sperimentano abitualmente al volante e sono stati costantemente monitorati tenendo conto del battito del cuore come parametro di riferimento.
Dopo soli 15 minuti, anche le persone in buona salute e ben riposate hanno iniziato a mostrare segni di intorpidimento, mentre dopo mezz'ora i livelli di sonnolenza rilevati avrebbero potuto mettere a rischio l'automobilista provocando un significativo calo di vigilanza. Benché ci sia ancora molto da comprendere a riguardo, si può già oggi affermare che questo "effetto cullante" provocato dalle vibrazioni dell'auto sia da limitare il più possibile, magari partendo dalla progettazione di sedili più isolati, in grado di contrastarne l'impatto sul guidatore. Le più moderne tecnologie di monitoraggio della guida del conducente in tempo reale, inoltre, dovrebbero essere diffuse il più possibile, diventando di serie anche sui veicoli di fascia medio-bassa.